31 Gennaio 2023

Metodi di Irrigazione: innaffiatoi, canna o irrigazione a goccia?

Che si possegga un orto, un giardino, un terrazzo abbellito da vasi grandi e piccoli, è necessario annaffiare adeguatamente le piante. Ma qual è il miglior metodo di irrigazione?

In vaso o in piena terra, tre sono i metodi più usati per assicurare alle piante la giusta quantità di acqua. Questi possono essere usati singolarmente o in sinergia, per ottenere il miglior risultato con minor fatica e senza sprechi.

L’innaffiatoio (o annaffiatoio): termini e attrezzi dal Medioevo, ma sempre validi

L’innaffiatoio o annaffiatoio è la scelta perfetta per inumidire con moderazione e delicatezza i semi appena piantati, a cui basta una spruzzata d’acqua superficiale che non smuova la terra. È adatto anche per tutte le piante in vaso, soprattutto per quelle che vanno innaffiate con particolare attenzione a non bagnare fiori e foglie.

Possiamo definirlo uno “strumento di precisione”, nel campo dell’irrigazione. Per usarlo nel modo più appropriato, si monta sul beccuccio il diffusore del getto, che crea una sorta pioggia quando si inclina il “bagnafiori”.

Si può trasportare facilmente se non è troppo grande e pesante (ne esistono di piccolissimi da ½ litro) e si può raggiungere qualsiasi angolo della serra, del giardino o dell’orto. È utile non solo per annaffiare, ma anche per concimare le piante con concimi liquidi e solubili. Inoltre, l’innaffiatoio può essere considerato un vero e proprio elemento di arredo nel giardino, soprattutto se in ceramica o metallo e dalle linee e colori vintage.

Il tubo (o canna) da giardino, con ugelli o senza

Per innaffiare non si può non prendere in considerazione la classica canna, da trascinarsi dietro e con cui dirigere il getto dell’acqua all’occorrenza: verso le radici, a cascata sull’intera pianta, o nei canaletti che dividono i filari dell’orto.

Regolando con il tempo di permanenza del getto la quantità d’acqua da erogare, innaffiare il giardino o l’orto con la canna, così come con l’innaffiatoio, può diventare un’attività laboriosa ma anche antistress.

Una buona idea per annaffiare meglio con la canna, è applicare all’estremità la classica pistola che tramuta il getto singolo in una doccia, di intensità variabile. La pratica impugnatura permette anche di chiudere momentaneamente l’erogazione dell’acqua, mentre ci si sposta da una pianta all’altra.

Riavvolgere il tubo alla fine del lavoro può essere noioso, ma in commercio ci sono avvolgitubo che facilitano il compito e tubi estensibili che tornano automaticamente ad essere poco ingombranti quando si chiude l’acqua. I tubi estensibili hanno anche il vantaggio di non creare strozzature.

Irrigazione con tubo

Un modo più semplice per l’irrigazione di ampi appezzamenti, o di prati che richiedono un’irrigazione omogenea, è l’utilizzo di un tubo fissato al terreno, fornito di varie diramazioni, e munito di ugelli. Basterà aprire il rubinetto, operazione che può essere anche automatizzata grazie ad un timer, e l’acqua scorrerà lungo il tubo fuoriuscendo dagli ugelli in spruzzi più o meno alti e diffusi.

Il montaggio di questi sistemi, compresi gli irrigatori, è piuttosto semplice. In vendita si trovano kit fai da te anche economici. L’impianto di irrigazione con canna, tubicini supplementari e ugelli può essere modificato se si apportano modifiche alla struttura dell’orto o del giardino, se si aggiungono nuove piantine o vasi, se si creano aiuole o se gli alberelli crescono in dimensioni e cambiano le esigenze idriche.

Ovviamente, l’automatizzazione delle ore e dei tempi di apertura e chiusura dell’impianto dovranno tener conto del variare delle stagioni. Sarà difficile che, in una giornata di pioggia imprevista, si possa evitare alle piante una “razione” di acqua supplementare. Questo tipo di irrigazione, che bagna l’apparato fogliare, va utilizzato preferibilmente all’alba, in modo che i primi raggi del sole asciughino le parti aeree delle piante evitando marciumi e affezioni fungine.

Irrigazione a goccia: niente sprechi con la microirrigazione

In un sistema di irrigazione a goccia, da appositi fori nei tubi, forniti di gocciolatori, viene erogata l’acqua direttamente al terreno, in quantità minima ma costante, fino a bagnare in modo sufficiente la zona radicale di ogni pianta. L’irrigazione a goccia è ideale non solo per l’orto, ma anche per le piante in vaso su un grande balcone.

I sistemi di irrigazione a goccia utilizzano molta meno acqua rispetto agli altri sistemi e possono essere completamente automatizzati con un timer. L’irrigazione a goccia non limita in modo particolare gli orari in cui si può annaffiare. Salvo che si tratti di particolari esigenze delle piante dovute alla specie o al clima locale, si potrà annaffiare sia all’alba che al tramonto. Le radici verranno bagnate in profondità, senza che l’acqua evapori o ristagni.

Purtroppo, il metodo dell’irrigazione a goccia non può essere usato se il terreno presenta dislivelli importanti. La pressione e il flusso dell’acqua, infatti, ne verrebbero influenzati e l’innaffiatura non raggiungerebbe le parti più alte.

Un piccolo inconveniente che potrebbe presentarsi nell’uso dell’impianto di irrigazione a goccia è l’ostruzione dei fori nei tubi. Di solito è dovuta non tanto alle impurità del terreno, quanto all’accumulo di sedimenti minerali imputabili alla durezza dell’acqua.

Certo, se gli strumenti per irrigare sono importanti, un ruolo fondamentale lo svolge proprio l’acqua. La comune acqua potabile, che contiene cloro, non è l’ideale per innaffiare le piante. D’altro canto è difficile avere a disposizione acqua piovana, o proveniente da un piccolo corso d’acqua o un pozzo superficiale, privi di sostanze inquinanti.

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