21 Gennaio 2023

Come compostare i residui di potatura

Il compost è il risultato della fermentazione aerobica, da parte dei microrganismi presenti nel suolo, di una miscela di materiali organici in specifiche condizioni di umidità, aerazione, temperatura e nutrienti. Tale prodotto può essere reso ancora più naturale grazie ai residui di potatura.

La maggior parte di orti e giardini, infatti, produce innumerevoli rifiuti come erba e foglie, ma anche rami derivanti dal taglio delle piante legnose. Ciò, non solo può essere problematico da smaltire in modo rispettoso dell’ambiente, ma può erroneamente far buttare via materiale utile.

Il compostaggio si rivela la soluzione ideale poiché tali residui rappresentano una sostanza organica di grande valore per il giardino.

Il compost, una volta maturato, renderà più fertile il terreno, riducendo l’uso di composti chimici in orti e giardini e limitando la necessità di acquistare terriccio. Il compostaggio, difatti, permette di arricchire il suolo di sostanze nutritive, rendendolo più poroso, morbido, lavorabile e capace di trattenere acqua.

Riutilizzare i residui della potatura permetterà dunque di creare una sorta di economia circolare.

Come compostare i residui di potatura: procedimento

L’autunno e l’inverno sono i periodi dell’anno in cui si effettuano le operazioni di potatura più impegnative per le piante legnose. Tali interventi si rivelano fondamentali per la manutenzione della pianta, rendendola maggiormente produttiva e, soprattutto, sana.

Il compost ottenibile da rifiuti vegetali decomposti può essere effettuato in un bidone o, semplicemente, creando un cumulo. Prima di procedere dunque, sarà necessario decidere dove si desidera posizionare tale massa.

A seguito della potatura quindi, i resti vegetali di un albero possono essere gestiti in diversi modi. In base alla dimensione del legno infatti, si procederà o meno alla triturazione.

Laddove siano coinvolte piccole quantità di potature di siepi, ramoscelli o altra crescita sottile, i materiali legnosi possono essere depositati direttamente nell’apposito contenitore o cumulo di compost.

Qualora però si abbia a che fare con veri e propri tronchi, dimensioni esagerate o quantità maggiori di residui, sarà fondamentale ridurne il volume. A tal proposito, si possono utilizzare diversi attrezzi come un trituratore o una motosega. I residui saranno utilizzati per la pacciamatura diretta o riposti nel compost.

Essendo ricchi di carbonio ma poveri di azoto, i materiali legnosi derivanti dalla potatura autunnale o invernale, dovranno poi essere miscelati con materiali aventi alte concentrazioni di azoto, ad esempio l’erba tagliata, al fine di aumentarne il tasso di decomposizione.

Generalmente, i trucioli legnosi diverranno friabili in circa 3 o 4 anni. Tuttavia, tagli con una proporzione maggiore di legno verde o giovane, possono ridurre notevolmente tale tempistica. Viceversa infatti, i residui verdi tagliati in primavera o in estate, hanno un alto contenuto di umidità, pertanto forniranno molto azoto e saranno altamente biodegradabili.

Come compostare i residui di potatura: alcuni suggerimenti utili

Un fattore importante per creare un buon compost con i residui di potatura sta nel valutare un corretto rapporto tra le concentrazioni di carbonio e azoto presenti. Tale rapporto iniziale dovrebbe essere intorno al 25% per ciascun elemento, poiché i microrganismi tendono a utilizzare circa 25 parti di carbonio e altrettante di azoto nel processo di decomposizione. Monitorare tali percentuali farà sì che il processo non fallisca e che sia efficiente.

Anche l’umidità e la temperatura sono fattori fondamentali nel compostaggio. Mantenere i residui di potatura asciutti e ariosi permetterà di compostarli al meglio e prevenire la formazione di muffe e funghi. A tal proposito, si consiglia anche arieggiare il compost ogni 2 mesi in modo che ci sia un ulteriore apporto di ossigeno.

Si raccomanda, infine, di non utilizzare potature derivanti da alberi malati. Sebbene sia generalmente improbabile una trasmissione degli agenti patogeni alle radici degli alberi sani, potrebbe comunque esporli a tale rischio.

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