20 Agosto 2023

Quando raccogliere le cipolle

La sua stagione di semina è quella fra l’autunno e la primavera. Sì, ma quando va poi raccolta la cipolla, regina della cucina? E come si fa?

Il tempo giusto per la raccolta

È l’estate il tempo giusto per raccogliere le cipolle. Fra giugno e agosto la piantina – che ha un ciclo di vita biennale – è pronta ad essere tolta dal terreno. Alcune varietà di cipolle dorate raggiungono il loro grado di maturazione perfetta a settembre, mentre le bianche sono le prime ad essere pronte e sono considerate primizie, talvolta disponibili già da maggio.

Il bulbo ama l’asciutto. Durante la crescita è sempre buona norma assicurarsi che il terreno non sia troppo bagnato, annaffiando con certa parsimonia. Per assicurare alla cipolla nutrienti sempre disponibili si può via via rimescolare il terreno intorno alla piantina.

Capire quando è pronta è piuttosto semplice. Quando il gambo, ovvero la parte aerea detta anche ‘canna’, ingiallisce e pare prossimo a seccarsi, quello è il momento di raccogliere l’ortaggio.

Come raccogliere le cipolle

Estrarre la cipolla dal terreno non è difficile. Lo si può fare facilmente anche a mano, afferrando la canna in prossimità del bulbo che normalmente affiora un pochino in superficie. Per facilitare l’estrazione si può scavare un po’ il terreno attorno al bulbo, ma in generale la pianta viene via facilmente e integra.

Una volta raccolta, la cipolla va pulita dal terriccio eventualmente rimastole attaccato e mondata dalle radici. Il gambo invece è utile. Mantenerlo consente tra le altre cose, per chi abbia piantato cipolle a sufficienza per stiparne delle scorte, di creare delle trecce da appendere al muro in vista dei mesi freddi.

Per chi arriva prima o dopo

Le ferie estive, una vacanza, qualche imprevisto e nulla: dalla cipolla è ormai germogliato un nuovo getto destinato a fioritura. Peccato, ma non troppo. Sì perché da quel fiore, in cui culmina il ciclo di vita della cipolla, si possono ottenere nuovi semi da riservare allo sviluppo dell’orto domestico per la stagione successiva.

Buone notizie anche per gli impazienti. La cipolla raccolta prima che il gambo secchi è buona ugualmente. È il cipollotto, tutto qui, da consumare a crudo in insalata o cotto stufato, in umido, bollito o arrosto nonché – tagliato nel senso della lunghezza anziché sminuzzato o affettato a rondelle – grigliato sul barbecue.

Certo, la cipolla giovane è da pronto uso e non si può conservare per l’inverno. Meno versatile, dunque, ma sempre gustosa.

Dopo la raccolta, la conservazione

Se la cipolla viene raccolta nel momento del suo massimo sviluppo, ovvero quando il gambo sta seccando, sarà in una fase di maturazione tale da poter essere conservata anche per mesi. Alla conservazione si presta specialmente la varietà dorata, mentre le cipolle rosse e bianche hanno un periodo inferiore di dormienza, quello stato di stabilità che consente all’ortaggio di non mutare la propria condizione né le proprietà organolettiche.

Se la dimensione dell’orto domestico o lo spazio dei vasi da balcone lo consentono, seminare varietà diverse di cipolla consente di averne a sufficienza per tutto l’anno.

Sconfiggere il nemico umidità dopo la raccolta

Come anticipato alla cipolla piace l’asciutto: per ben conservarla vanno scongiurati i rischi che possa assorbire umidità. Anche in questo caso il passaggio chiave avviene nel momento della raccolta, lasciando le cipolle al sole per alcuni giorni avendo però cura di riporle al tramonto così da non esporle all’umido della notte.

Una volta ben stabilizzata, la cipolla potrà essere conservata semplicemente appesa al muro come da tradizione contadina, magari in scenografiche trecce al pari di quanto si fa con l’aglio. In alternativa gli ortaggi possono essere conservati in cassette di legno o in sacchi che lascino passare aria, come quelli di iuta.

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